Ex Elettrofonica è lieta di presentare From the Shores of Tripoli to the Hills of Moctezuma, progetto ideato e realizzato da A4C, collettivo nato dalla collaborazione di Rosa Jijon e Francesco Martone.
L’evento, che si terrà giovedì 25 febbraio 2016 con inaugurazione alle ore 19, avrà la durata di una giornata ed occuperà uno spazio non convenzionale (il garage adiacente alla galleria) riconfigurandolo.
L’installazione vuole essere spunto di riflessione sul ruolo del Mediterraneo attraverso il recupero della memoria storica come chiave di lettura per il futuro.
Il progetto From the Shores of Tripoli to the Hills of Moctezuma nasce dalla suggestione del romanzo ‘Il prosciugamento del Mediterraneo’ del 1932, in cui gli autori Motta e Ciancimino prefiguravano un prosciugamento del bacino, con un abbassamento del livello del mare tale da consentire un avvicinamento tra le coste Siciliane e Nord Africane. La visione fantascientifica dei due scrittori italiani trovava però riscontro nella realtà in un progetto chiamato Atlantropia presentato qualche anno prima da Herman Sörgel, un architetto tedesco che illustrava la possibilità di realizzare grandi aree pianeggianti con l’obiettivo di creare una zona comune tra Europa e Africa. In questo scenario, la navigazione sarebbe stata sostituita dal trasporto via terra, per via delle ridotte distanze tra i continenti.
Attraverso una ricca ricerca d’archivio A4C sfila le trame del tessuto della Storia, facendone emergere i paradossi. Mettendo in mostra riproduzioni di documenti originali, affiora un passato inaspettato: la riscoperta di un Passaporto Mediterraneo, un documento navale, emesso dagli Stati Uniti e dalla corona d’Inghilterra, tra il XVII al IX secolo, per difendere le navi mercantili dagli attacchi dei pirati mussulmani della costa dei Barbari, coi quali si stabilivano delle negoziazioni atte a garantire il passaggio delle merci e l’incolumità degli equipaggi. In questi anni si fa sempre più urgente la necessità di ripensare all’idea di un Passaporto Mediterraneo per la libera circolazione delle persone.
Il progetto artistico, alimentato dall’impegno politico, diventa un serbatoio visivo da cui attingere come stimolo per confrontarsi e ragionare, una base per riflettere sulla costruzione e sull’evoluzione del sentimento di comunità nell’area del Mediterraneo oggi.
A4C_Arts for the commons, è un collettivo formato da Rosa Jijon e Francesco Martone e si propone come entità indipendente che mette in relazione attivismo politico e arte. Tra i campi d’indagine esplorati tornano in maniera costante i temi della mobilità umana, i commons, il paesaggio e le frontiere, diversità, giustizia ambientale, diritto alla città.