L’indagine estetica di Guendalina Salini ruota intorno a temi di estraneità, perdita, lontananza.
Il senso di spaesamento da cui prende le mosse è vissuto come un’ occasione per la genesi di nuove forme di identità seppur transitorie , per costruire o raccontare comunità fragili, temporanee, aperte, inclusive.
I suoi lavori sono opere e azioni di resistenza poetica e di senso, incontrano l’ identità dei luoghi e delle persone che li abitano e entrano in intima relazione con essi costruendo letture inedite in una sorta di realismo magico che parte dal quotidiano e dal reale e ci conduce al metafisico.
Questa ricerca si articola attraverso video, installazioni, performance, foto e progetti curatoriali, spesso utilizzando materiali semplici effimeri ed eterogenei.