L’11 aprile 2017 inaugura da Ex Elettrofonica la prima personale in Italia dell’artista francese Rachel Labastie. Questa mostra è il primo risultato della collaborazione che la galleria romana porta avanti con la galleria di Ginevra Analix Forever.
Il titolo scelto per questa mostra, Djelem Djelem, è il medesimo di un’opera che consta di una ruota di vimini fissata alla parete, movendosi lentamente detta il tono della mostra: cerchio, ciclo, terra e nomadismo.
Il legame di Rachel Labastie con la terra è duplice: se da una parte come ceramista utilizza la terra, o meglio diversi tipi di terra, per scolpire, dall’altra la terra è anche il campo d’indagine che l’artista esplora. Labastie crea, infatti, delle strane cartografie all’interno delle quali il cerchio evoca sia il corpo dell’individuo errante, che segue i venti e le correnti, sia il moto circolare, sedentario, sempre laborioso, di chi lavora la terra. Attraverso i suoi utensili in terra cruda che diventano sculture l’artista evoca questo mondo, mentre gli Stivali,che dovrebbero permettere di camminare sulla e nella terra, risultano troppo pesanti restituendo una sensazione di immobilizzazione del corpo.
Lo stesso succede per Intralcio, una delle opere più celebri di Rachel Labstie: anelli in successione di porcellana bianca si legano l’uno all’altro parlandoci della costrizione, del corpo immobilizzato, delle prigioni interiori e mentali.
Bisogna forse ricordare che l’alchimista Johann Friedrich Böttger, avendo trovato l’arcano della porcellana, ha passato il resto della sua vita segregato per soddisfare la sete di potere di un signore della Sassonia?
E infine le Mani, giunte, formano anche loro un cerchio misterioso, nascosto, forse magico. Promettono una via d’uscita? In realtà quando l’uomo decide di prendersi cura della terra, ne diventa necessariamente schiavo. Il nomadismo è forse l’unica via d’uscita, quella per la quale le Mani sono in preghiera. Djelem Djelem …
Il lavoro Rachel Labastie parla di sentimenti universali, è la Storia di ognuno di noi, e pone, con sottile modestia, la questione fondamentale della condizione umana. Da dove veniamo, o dove stiamo andando, in che modo siamo tutti legati alla Terra?
Rachel Labastie è nata nel 1978 a Bayonne, Francia. Vive e lavora tra Bruxelles e Parigi. Si è diplomata alla scuola di Belle Arti di Lione nel 2003. Tra le diverse mostre personali, ricordiamo: “Dell’apparenza delle cose.” Ha partecipato a diverse esposizioni collettive: nel 2015, Ceramix – Arte ceramica da Gauguin a Schütte al Bonnefantenmuseum (Maastricht, Paesi Bassi), nel 2016 presso la Maison Rouge a Parigi, nel 2013, La rivolta e la noia, FRAC Auvergne, nel 2011 Ceramica d’artista da Picasso / Spazio Doual’art / Douala, Camerun e nel 2010 Circuito Ceramica, Museo delle Arti Decorative di Parigi.