Ex Elettrofonica è lieta di annunciare che martedì 12 Marzo 2019 si inaugura Nimbo o aureola quadrata e il disegno di Watteau, prima personale in galleria dell’artista Sergio Breviario a cura di Gianluca Brogna.
Il titolo è già portatore del modo non convenzionale con cui l’artista si propone di indagare il linguaggio dell’arte, non limitandosi a mostrare il risultato di una ricerca, ma creando un mondo alternativo e personale in cui l’opera prende vita. Breviario ha abituato il pubblico alla sua imprevedibilità, verificando continuamente nuovi sistemi espositivi capaci di innescare essi stessi un processo artistico.
Anche in questo caso la mostra avrà un aspetto dinamico, a tratti instabile, condizione necessaria a dimostrare l’idea secondo cui: l’opera non è semplicemente la cosa poggiata sopra il piedistallo ma l’immagine che di quella cosa si crea nella testa di chi guarda. L’arte serve a questo, a spostare un poco più in là il nostro sguardo. (Sergio Breviario)
Gli elementi, che già programmaticamente sono esplicitati nel titolo, sono quelli intorno ai quali si sviluppa l’immaginario a cui la mostra fa riferimento: il nimbo, o aureola quadrata, e il disegno di Watteau.
La citazione di Antoine Watteau è legata alla storia del suo quadro, forse il più noto, Gilles che l’artista realizzo intorno al 1718 per l’amico e attore Teatrale Belloni. Si tratta di un ritratto di Belloni nei panni di Pierrot che, a ben guardare, sembra proprio abbia il capo circonfuso da un’aureola. Il dipinto doveva servire come insegna Au Caffè Comique, anche se oggi ci appare come uno dei ritratti più inquietanti e malinconici della storia dell’arte. Proprio nelle incongruenze tra narrazione e visione nasce il desiderio dell’artista di porre Watteau come uno dei punti fermi nella costruzione del progetto.
In secondo luogo vi è l’elemento del nimbo, o aureola quadrata. Negli affreschi e nei mosaici paleocristiani e bizantini, un particolare nimbo di forma quadrata caratterizza, in una sacra conversazione, una persona di grande dignità vivente al tempo dell’esecuzione dell’opera stessa (cit. Dizionario Enciclopedico Treccani). In poche parole una persona che potrà ambire alla sua morte ad un aureola tonda, simbolo indiscusso di santità.
Se nel quadro di Watteau l’aureola è una suggestione dell’osservatore, nel processo cognitivo di Sergio Breviario diventa un topos. Perché i santi sono figure eclettiche, dall’iconografia avvincente, portatori di storie incredibili che diventano possibili.
La mostra che si compone di sculture, disegni, video, racconta della relazione tra questi elementi, ma finisce per creare nell’osservatore un cambiamento di prospettiva, a condizione di voler stare al gioco, ovviamente.
Sergio Breviario, Bergamo nel 1974. Vive e lavora a Milano. Dal 2003 espone in Italia e all’estero. Tra le tante mostre personali e collettive: 2018 Walkabout 01, Fabbrica del cioccolato Foundation for arts, Blenio (Svizzera); 2014, Drawing for Lightnings, Kunstraum t27, Berlino; 2016 Vitello tonnato, Plutschow Gallery, Zurigo; 2013, Arimortis, a cura di Milovan Farronato e Roberto Cuoghi, Museo del 900, Milano; 2012, Prototipo di macchina per la conquista del mondo, a cura di Ludovico Pratesi, Fondazione Pescheria Centro Arti Visive, Pesaro; 2011, A ruota libera, a cura di Milovan Farronato e Chiara Agnello, MAXXI Museo delle Arti del XXI secolo, Roma; 2009, Non voltarti adesso/ Don’t look now!, Ca’ Pesaro Galleria Internazionale di arte moderna, Venezia.