L’undici maggio 2013 nelle Lounge Corporate Hospitality dello Stadio Centrale del Foro Italico di Roma, si inaugura il progetto Tw[in]er, ideato da Ex Elettrofonica per il Corporate Hospitality degli Internazionali BNL d’Italia, edizione 2013. L’idea curatoriale trae spunto dal tweener, uno dei colpi più entusiasmanti del tennis: quello che – come tutti i veri appassionati sanno – un giocatore effettua, il più delle volte spalle alla rete, colpendo la palla in mezzo alle gambe.
Un colpo spettacolare, dunque, al contempo disperato e geniale: in grado di convertire una situazione di gioco compromessa in uno scambio vincente. Tanto più se un giocatore come Roger Federer riesce – uno tra i pochissimi al mondo – a rendere il tweener un passante imprendibile.
La mostra sceglie questo colpo fantasioso per rappresentare la spettacolarità e la disperata genialità che l’arte condivide con lo sport. Ed anzi arte e sport, discipline innegabilmente diverse, sono da queste caratteristiche accomunate, e rese gemelle: twin, appunto. Discipline gemelle, quindi, che a ben vedere condividono un identico codice genetico: il gioco per se stesso.
“L’arte ha in comune col gioco la libertà e il disinteresse”, scrive Immanuel Kant alla metà del ‘700. E nel 1939 lo storico olandese Johan Huizinga, nel suo saggio Homo ludens, asserisce: “Il gioco è un’azione libera, conscia di non essere presa sul serio e situata al di fuori della vita consueta […] azione a cui in sé non è congiunto un interesse materiale, da cui non proviene vantaggio e suscita rapporti sociali che facilmente si circondano di mistero o accentuano mediante travestimento la loro diversità dal mondo solito”. Muovendo, allora, dalle riflessioni del filosofo tedesco Hans-Georg Gadamer, per il quale “il gioco non è un elemento esterno all’opera d’arte ma un suo modo di essere” (Verità e metodo, 1960) Ex Elettrofonica propone un itinerario attraverso questo complesso e inesauribile argomento. Avvalendosi di artisti che traggono ispirazione, o conducono la loro ricerca, utilizzando linguaggio come il gioco, il divertimento, il sorriso, il controsenso, il calembour, si cerca di dimostrare come mondi diversi possano tentare un incontro su un terreno che appare comune, appagare bisogni immateriali propri di ognuno di noi.
Gli artisti coinvolti sono: Marco Bernardi, Davide D’Elia, Flavio Favelli, Giuseppe Gallo, Matteo Nasini, Ariel Orozco, Marina Paris, Gabriele Picco, Marco Raparelli, Alessandro Scarabello, Ester Stocker, Paolo W. Tamburella, Adrian Tranquilli, Richard Woods.